Non solo wurstel. Il salumificio «Scarlino» punta su una variegata gamma di prosciutti cotti con la quale intende rilanciare la produzione del suo stabilimento di Taurisano, nel Salento.
A Taurisano, quindi, secondo i programmi di Attilio Scarlino, inizierà una nuova sfida nel settore dei prosciutti cotti, grazie a un investimento di tre milioni e mezzo di euro per l’acquisto della linea di produzione dedicata.
Uno sforzo che la «Scarlino» intende monetizzare a dovere, avendo previsto un robusto incremento di fatturato, dagli attuali 20 milioni di euro a circa 50 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Ora é giunto il momento del rilancio del sito industriale del basso Salento, «dove sarà concentrata la produzione di prosciutto scelto, Praga, arrosto, fesa di tacchino e altro nell’ottica di una differenziazione dell’offerta che dovrà essere l’elemento determinante per essere protagonisti su un mercato dove operano marchi leader importanti come Parmacotto, Rovagnati e Beretta», spiega Attilio Scarlino.
I mercati di riferimento saranno gli stessi in cui il marchio «Scarlino», con i suoi wurstel, è ormai consolidato: Italia, paesi scandinavi, Inghilterra e Balcani. L’azienda, però, non lascia la Polonia, dove ha ottenuto i profitti necessari per attuare l’investimento salentino.
Lo stabilimento polacco resta un caposaldo del marchio, sottolinea Attilio Scarlino. Attualmente, circa l’85 per cento del prodotto viene venduto in Italia, ma l’obiettivo dichiarato dell’azienda è quello di fatturare almeno otto milioni di euro sui mercati stranieri già nel 2016.